Supporto psicologico vs. psicoterapia: guida completa alle differenze e a chi rivolgersi

Nel panorama della salute mentale, la crescente consapevolezza dell’importanza del benessere psicologico ha portato un numero sempre maggiore di persone a cercare aiuto professionale. Tuttavia, questa maggiore apertura si accompagna spesso a una diffusa confusione riguardo le diverse figure professionali e le tipologie di supporto disponibili. Termini come “psicologo” e “psicoterapeuta” vengono frequentemente usati in modo intercambiabile, generando incertezza su quale sia il percorso più adatto alle proprie esigenze. Questa mancanza di chiarezza può, in alcuni casi, ritardare o indirizzare erroneamente la ricerca di aiuto, sottolineando la necessità di informazioni precise e accessibili.

 

Cos’è il supporto psicologico? 

 

Il supporto psicologico si configura come un intervento mirato ad assistere individui che attraversano momenti di disagio temporaneo o specifiche crisi esistenziali, oppure che desiderano intraprendere un percorso di crescita personale, senza che sia necessariamente presente un disturbo psicologico diagnosticabile. Si concentra sul rafforzamento delle risorse interiori esistenti e sulla promozione del benessere nel presente.

A differenza della psicoterapia, non si propone come un intervento curativo in senso clinico, ma piuttosto come un’azione di sostegno. Questa distinzione è fondamentale: il supporto psicologico mira ad aiutare le persone a gestire e adattarsi alle difficoltà, agendo sui sintomi lievi che non compromettono gravemente il funzionamento quotidiano. La sua funzione è quindi più orientata alla prevenzione o all’intervento precoce, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio che cerca strumenti per affrontare le sfide della vita.

Gli obiettivi principali del supporto psicologico includono:

  • Gestione del disagio temporaneo: alleviare la sofferenza emotiva (come ansia, depressione o disturbi dell’adattamento) che emerge in risposta a situazioni specifiche, anche quando queste si collocano su un continuum che va dalla normale vulnerabilità a sindromi clinicamente significative.
  • Potenziamento delle risorse personali e della resilienza: aiutare le persone ad acquisire consapevolezza delle proprie fonti di stress, a sviluppare strumenti per aumentare la propria capacità di fronteggiare le avversità e a valorizzare i propri punti di forza.
  • Supporto emotivo e validazione: offrire uno spazio di ascolto empatico dove gli individui possano sentirsi compresi e meno isolati nelle proprie emozioni, elemento cruciale per favorire la crescita personale.
  • Promozione del benessere generale e della qualità della vita: sostenere gli individui attraverso fasi di vita critiche e cambiamenti, con un focus sul miglioramento del benessere a breve termine.

 

Chi è lo psicologo e cosa fa?

 

La figura dello psicologo in Italia è definita da un percorso formativo rigoroso. Per esercitare la professione, è necessario conseguire una laurea magistrale in Psicologia (un percorso di cinque anni), completare un tirocinio post-lauream (spesso integrato nel percorso di studi) e superare un Esame di Stato abilitante. Solo dopo l’iscrizione all’Albo professionale regionale (Sezione A) si è legalmente riconosciuti come psicologi; in assenza di tale iscrizione, si è unicamente “dottori in Psicologia”.

Lo psicologo è abilitato a svolgere attività di diagnosi, prevenzione, riabilitazione e, appunto, supporto psicologico. Tra gli strumenti a sua disposizione rientrano il colloquio clinico e i test psicodiagnostici. È importante sottolineare che lo psicologo, non essendo un medico, non può prescrivere farmaci.

La versatilità di questa professione si manifesta nella vasta gamma di ambiti di intervento, che include la psicologia clinica e di comunità (finalizzata a promuovere il benessere e alleviare il disagio), la psicologia del lavoro e dell’organizzazione (che si occupa di risorse umane e orientamento di carriera), la neuropsicologia (specializzata nelle funzioni cognitive e nella riabilitazione), la psicologia criminologica e forense (che interviene nel sistema giudiziario) e la psicologia scolastica (dedicata al benessere degli studenti e alla gestione delle difficoltà educative). Questa ampia specializzazione indica che il “supporto psicologico” non è un servizio monolitico, ma può essere adattato a specifiche aree della vita, come problemi lavorativi, educativi o familiari. Tale flessibilità rende lo psicologo un punto di riferimento iniziale per molteplici tipologie di disagio, anche quelle non riconducibili a patologie cliniche gravi.

 

Quando rivolgersi al supporto psicologico?

 

Rivolgersi al supporto psicologico è indicato in diverse situazioni, spesso prima che il disagio si acuisca. È particolarmente utile durante le transizioni di vita e i periodi di stress, come lutti, separazioni, cambiamenti lavorativi o pensionamento, o per la gestione dello stress cronico. Il supporto è appropriato anche in presenza di un disagio lieve o di difficoltà specifiche, come sentimenti di vulnerabilità, ansia o tristezza reattivi a eventi contingenti, che non compromettono significativamente il funzionamento quotidiano.

Un aspetto cruciale è che non è necessario “stare male” per cercare questo tipo di aiuto. Molte persone lo scelgono per percorsi di crescita personale e per aumentare la propria consapevolezza. Può essere utile per affrontare sfide relazionali lievi o problematiche legate alla genitorialità e alla famiglia, come gravidanza, adozione o malattie dei familiari. L’enfasi sul cercare aiuto prima che il disagio si aggravi e per la crescita personale, anche in assenza di patologie gravi, riflette un cambiamento sociale verso la destigmatizzazione del supporto per la salute mentale. Questo suggerisce che il supporto psicologico è sempre più percepito come uno strumento per migliorare la qualità della vita complessiva, non solo per risolvere problemi acuti.

 

Metodologie e strumenti utilizzati

 

Le metodologie impiegate nel supporto psicologico sono orientate a fornire un aiuto concreto e immediato, con un focus sul sostegno, l’abilitazione e la riabilitazione. Tra le tecniche più comuni si annoverano:

  • Ascolto attivo: consente di comprendere profondamente il punto di vista della persona, dimostrando empatia e creando un ambiente di accoglienza e supporto.
  • Ristrutturazione cognitiva (per pensieri disfunzionali lievi): aiuta a identificare e modificare schemi di pensiero negativi o disfunzionali, sostituendoli con prospettive più realistiche e positive.
  • Tecniche di rilassamento e mindfulness: utilizzate per ridurre lo stress e l’ansia, favorendo una maggiore consapevolezza e presenza mentale.
  • Supporto emotivo e validazione: fondamentale per far sentire l’individuo compreso e meno isolato nelle proprie sensazioni.
  • Psicoeducazione: fornire informazioni e strumenti per comprendere e gestire le difficoltà, contribuendo a ridurre l’incertezza e rafforzare il senso di autonomia.
  • Problem-solving e counseling centrato sulla persona: approcci focalizzati su questioni specifiche e volti a potenziare le capacità dell’individuo di trovare soluzioni.

La natura di queste tecniche, pratiche e orientate al presente, distingue chiaramente il supporto psicologico dall’approccio più esplorativo e profondo della psicoterapia. L’obiettivo è fornire strumenti per affrontare le sfide attuali, piuttosto che analizzare le cause profonde del disagio.

 

Durata e frequenza tipiche

 

La durata del supporto psicologico è generalmente di breve o medio termine, spesso limitata a un massimo di dieci sedute o a un periodo inferiore all’anno. La frequenza degli incontri è tipicamente settimanale o quindicinale, con sedute individuali che durano circa 45-50 minuti. Questa durata più definita rende il supporto psicologico un punto di ingresso meno impegnativo e più accessibile per chi si avvicina per la prima volta ai servizi di salute mentale. Si tratta di un percorso più leggero in termini di impegno temporale, adatto a chi cerca un aiuto circoscritto a un momento di difficoltà specifico.

 

Costi indicativi delle sedute

 

Per quanto riguarda i costi, il tariffario del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) indica un range per una seduta individuale di consulenza e/o sostegno psicologico tra i 35,00 € e i 115,00 €. Per il supporto di coppia o familiare, le tariffe variano tra 45,00 € e 165,00 €, mentre per il supporto di gruppo (fino a 12 partecipanti) si va dai 15,00 € ai 45,00 € per partecipante. Alcune piattaforme offrono anche colloqui iniziali a tariffe agevolate (circa 40 €) o gratuitamente, specialmente per le prime sessioni. L’esistenza di un tariffario nazionale e di iniziative volte a rendere il servizio più accessibile, come lo “psicologo di base”, denota un impegno sistemico verso la standardizzazione dei costi e la riduzione delle barriere economiche, facilitando l’accesso al supporto iniziale.

differenza psicologo psicoterapia

Cos’è la psicoterapia?

 

La psicoterapia è un trattamento psicologico finalizzato alla cura di disturbi psicologici specifici e al miglioramento profondo e duraturo del benessere generale e dell’adattamento. Questo percorso implica l’esplorazione delle dinamiche psicologiche sottostanti che generano sofferenza e disagio persistente. L’uso costante di termini come “cura” e “disturbo specifico” sottolinea che la psicoterapia si inserisce in un modello di intervento clinico, anche quando non prevede l’uso di farmaci. Ciò la distingue nettamente dal modello di “supporto”, indicando una necessità clinica più elevata e un approccio più strutturato per affrontare patologie diagnosticate.

Gli obiettivi della psicoterapia includono:

  • Trattamento di disturbi specifici: affrontare condizioni clinicamente significative come depressione, disturbi d’ansia, fobie, traumi e disturbi di personalità.
  • Esplorazione delle dinamiche profonde: approfondire le cause radicate dei sintomi, spesso coinvolgendo esperienze passate e conflitti inconsci, per promuovere cambiamenti fondamentali.
  • Cambiamento strutturale e duraturo: mirare a modifiche profonde e stabili nei pensieri, nelle emozioni, nei comportamenti e nei modelli relazionali.
  • Crescita personale e consapevolezza di sé: pur avendo una funzione curativa, la psicoterapia contribuisce anche a rafforzare le risorse interiori, migliorare le relazioni e aumentare la fiducia in sé stessi.

 

Chi è lo psicoterapeuta e quali competenze ha?

 

Lo psicoterapeuta è un professionista che, oltre alla laurea in Psicologia o in Medicina (spesso uno psichiatra), ha completato una specifica scuola di specializzazione in psicoterapia della durata di almeno quattro anni, riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR). Questa formazione aggiuntiva è un requisito legale e garantisce una profonda competenza nel trattamento dei disturbi psicopatologici.

È fondamentale comprendere che non tutti gli psicologi sono psicoterapeuti, ma ogni psicoterapeuta deve essere prima uno psicologo o un medico. Se lo psicoterapeuta è uno psicologo, non può prescrivere farmaci. Se, invece, è un medico (ad esempio, uno psichiatra specializzato in psicoterapia), può farlo. La rigorosità e la durata di questa specializzazione quadriennale evidenziano la complessità del trattamento dei disturbi psicologici, assicurando un livello elevato di competenza e giustificando l’impegno richiesto in termini di tempo e costi per la terapia. Questo percorso formativo così strutturato garantisce ai pazienti l’accesso a professionisti altamente qualificati e sottoposti a rigide normative, aumentando la fiducia nella qualità dei trattamenti offerti.

 

Quando rivolgersi alla psicoterapia?

 

La psicoterapia è indicata quando si affrontano disturbi psicologici diagnosticati, come ansia cronica, depressione grave, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), disturbi alimentari o disturbi di personalità. È particolarmente appropriata quando la sofferenza è persistente e interferisce significativamente con la vita quotidiana, le relazioni e il lavoro. Spesso, i problemi che richiedono psicoterapia affondano le radici in dinamiche psicologiche profonde, esperienze passate o traumi irrisolti che impediscono di vivere serenamente il presente.

Un indicatore pratico per orientarsi è la “compromissione del funzionamento”: se i sintomi influenzano negativamente la capacità di svolgere le normali attività quotidiane, la psicoterapia diventa l’intervento più appropriato. Se il supporto psicologico è stato tentato ma le problematiche sottostanti persistono o peggiorano, ciò indica la necessità di un intervento più profondo. Anche se comunemente associata a problemi gravi, la psicoterapia può essere benefica per chi cerca una crescita personale profonda e una comprensione dei propri schemi ricorrenti, anche in assenza di una crisi acuta.

 

Principali orientamenti e tecniche terapeutiche

 

La psicoterapia si avvale di una vasta gamma di orientamenti teorici e metodologie, ciascuno con approcci specifici per la cura del disagio. Tra i più diffusi vi sono:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): è un approccio pratico e orientato al presente, che si concentra sull’identificazione e la modifica di pensieri e comportamenti disfunzionali. Spesso prevede esercizi e compiti da svolgere tra le sedute ed è riconosciuta come molto efficace per depressione, disturbi d’ansia, fobie e DOC.
  • Terapia psicodinamica: esplora i conflitti inconsci e le esperienze precoci per comprendere come il passato influenzi il presente. Favorisce un cambiamento profondo e duraturo attraverso il dialogo e l’interpretazione.
  • Terapia sistemico-relazionale: considera le dinamiche familiari e relazionali come elementi chiave del disagio, spesso coinvolgendo coppie o intere famiglie nelle sessioni.
  • Terapia interpersonale: si concentra sullo sviluppo di modalità sane per esprimere le emozioni e migliorare la comunicazione e le relazioni con gli altri, dimostrandosi efficace per la depressione.
  • Terapia umanistica: pone l’accento sulla crescita personale e sull’autorealizzazione dell’individuo.
  • Altre tecniche: esistono anche approcci specifici come EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), DBR (Deep Brain Reorienting), TBT (Trauma Buster Technique), Biofeedback e Neurofeedback, che possono essere integrati nel percorso terapeutico.

Nonostante la diversità degli approcci, numerosi studi dimostrano una sostanziale equivalenza nell’efficacia delle diverse forme di psicoterapia. Ciò che rende un percorso terapeutico efficace è, in larga misura, la qualità della relazione terapeutica, la professionalità del terapeuta e la fiducia e motivazione del paziente. Questa osservazione sottolinea che la scelta del terapeuta e la sintonia con il metodo sono tanto importanti quanto il metodo stesso, e che il paziente ha un ruolo attivo nel processo di guarigione.

 

Durata e frequenza del percorso

 

La psicoterapia è un percorso generalmente di medio-lungo termine, la cui durata può estendersi da mesi a diversi anni. Una terapia breve può durare tra le 10 e le 25 ore, mentre una terapia media tra le 30 e le 80 ore; le terapie lunghe, per loro natura, non hanno limiti di tempo predefiniti. La frequenza delle sedute è tipicamente settimanale o quindicinale, soprattutto nelle fasi iniziali, con una durata di 45-50 minuti per sessione individuale.

Questo impegno prolungato riflette l’obiettivo della psicoterapia di promuovere un cambiamento profondo e strutturale, che richiede tempo e un lavoro attivo da parte del paziente, anche tra una seduta e l’altra, attraverso compiti o riflessioni. La maggiore durata e l’impegno richiesto sono dirette conseguenze della profondità e complessità delle problematiche affrontate, distinguendo la psicoterapia da interventi più brevi e mirati.

 

Costi indicativi delle sedute

 

I costi delle sedute di psicoterapia, secondo il tariffario del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), variano tra i 40,00 € e i 140,00 € per una sessione individuale. Altre fonti indicano un range tra i 50 € e i 70 € o tra i 70 € e i 120 €. Per la psicoterapia di coppia o familiare, le tariffe CNOP vanno dai 55,00 € ai 185,00 € per seduta, mentre per la psicoterapia di gruppo (fino a 12 partecipanti) si attestano tra i 20,00 € e i 70,00 € per partecipante. Sebbene i costi possano essere superiori rispetto al supporto psicologico, la variabilità del range suggerisce che esistono opzioni diverse in base alla località, all’esperienza del professionista e all’approccio specifico. È sempre consigliabile informarsi preventivamente sulle tariffe.

 

differenza psicologo psicoterapia

Le differenze chiave a confronto: supporto psicologico vs. psicoterapia

 

Per facilitare la comprensione delle distinzioni tra supporto psicologico e psicoterapia, è utile un confronto sintetico basato sugli aspetti fondamentali. La differenza principale, spesso riassunta con l’affermazione “sostenere è diverso dal curare”, definisce l’ambito di intervento e le aspettative di risultato per il paziente.

 

Caratteristica Supporto Psicologico Psicoterapia
Professionista Psicologo Psicoterapeuta (Psicologo o Medico con specializzazione)
Formazione Laurea Magistrale in Psicologia, tirocinio, Esame di Stato, iscrizione Albo Come Psicologo/Medico + Specializzazione quadriennale in Psicoterapia
Obiettivo Principale Sostegno, gestione disagio temporaneo, potenziamento risorse, benessere a breve termine Cura di disturbi psicopatologici, cambiamento profondo e duraturo, esplorazione cause
Problemi Trattati Disagi lievi/reattivi, stress, transizioni di vita, difficoltà relazionali lievi, crescita personale (senza compromissione funzionale) Disturbi d’ansia, depressione, fobie, traumi, disturbi di personalità, DOC (con o senza compromissione funzionale)
Profondità Intervento Meno profondo, focalizzato sul presente e risorse sane Più profondo, esplorazione dinamiche sottostanti (anche inconsce), cambiamento strutturale
Durata Tipica Breve-medio termine (es. fino a 10 sedute, meno di 1 anno) Medio-lungo termine (mesi o anni)
Frequenza Tipica Settimanale/quindicinale, variabile Settimanale/quindicinale, variabile
Costo Medio (seduta individuale) €35 – €115 (CNOP) €40 – €140 (CNOP)
Prescrizione Farmaci No Solo se il professionista è anche Medico/Psichiatra

Obiettivi e finalità: Il supporto psicologico mira a sostenere l’individuo in momenti di disagio o crisi temporanea, promuovendo il benessere a breve termine e migliorando la gestione delle emozioni e delle risorse personali. Non è un intervento curativo in senso clinico. La psicoterapia, invece, ha come finalità la cura di disturbi psicopatologici specifici, attraverso l’esplorazione e la modifica di dinamiche psicologiche profonde, per un cambiamento strutturale e duraturo.

Formazione e qualifiche professionali: La differenza più concreta e legalmente vincolante risiede nella formazione. Il supporto psicologico è esercitato da psicologi, che hanno conseguito una laurea magistrale in Psicologia, un tirocinio e l’abilitazione all’Albo. La psicoterapia, invece, è esercitata da psicoterapeuti, i quali sono psicologi o medici (anche psichiatri) che hanno completato una specializzazione quadriennale aggiuntiva in psicoterapia. Questo percorso formativo supplementare conferisce un livello di expertise regolamentato superiore per gli interventi terapeutici.

Tipologia e gravità dei problemi trattati: Il supporto psicologico è adatto per disagi lievi, temporanei e reattivi a eventi specifici, senza una significativa compromissione del funzionamento quotidiano (ad esempio, stress, lutto, transizioni di vita, difficoltà relazionali lievi, ansia o depressione lievi). La psicoterapia è indicata per disturbi psicopatologici complessi e problematiche radicate e pervasive, con o senza compromissioni del funzionamento (ad esempio, depressione maggiore, disturbi d’ansia gravi, fobie, traumi, disturbi di personalità, DOC). Il concetto di “compromissione del funzionamento” è un parametro pratico cruciale per valutare la gravità della situazione e orientarsi verso il tipo di aiuto più appropriato.

Profondità dell’intervento: Il supporto psicologico si caratterizza per un intervento meno intensivo, focalizzato sul presente e sul potenziamento delle risorse sane della persona, senza lavorare sugli aspetti più profondi della personalità. Al contrario, la psicoterapia è un intervento più profondo e strutturato, mirato a esplorare le dinamiche psicologiche sottostanti, i conflitti interni e le cause radicate del disagio, promuovendo un cambiamento a livello comportamentale, emotivo e relazionale. La profondità dell’intervento è una conseguenza diretta dell’obiettivo di “cura” rispetto al “sostegno”, poiché problematiche più radicate richiedono un’esplorazione più approfondita.

Durata e impegno richiesto: Il supporto psicologico è generalmente di breve-medio termine (fino a 10 sedute o meno di un anno), con un impegno focalizzato su obiettivi specifici. La psicoterapia è un percorso di medio-lungo termine (mesi o anni), che richiede un impegno significativo e un lavoro attivo da parte del paziente anche tra le sedute. La differenza nella durata è direttamente correlata alla profondità e alla complessità delle problematiche affrontate, implicando per il paziente un investimento di tempo e risorse più consistente per la psicoterapia.

Strumenti e approcci metodologici: Il supporto psicologico si avvale di strumenti come l’ascolto attivo, la psicoeducazione, tecniche di rilassamento, gestione dello stress, problem-solving e consulenza centrata sulla persona. La psicoterapia, invece, utilizza tecniche terapeutiche più complesse e strutturate, basate su specifici orientamenti teorici (es. TCC, psicodinamica, sistemico-relazionale), con un ruolo attivo del paziente e spesso compiti tra le sedute. La distinzione nelle metodologie riflette le diverse basi teoriche e gli esiti desiderati di ciascun approccio.

 

Sinergie e collaborazione: un approccio integrato al benessere

 

Come i professionisti collaborano

 

Le figure professionali dello psicologo e dello psicoterapeuta non sono in competizione, ma operano spesso in sinergia per offrire un approccio integrato e completo al benessere mentale. Per esempio, un paziente potrebbe iniziare un percorso di supporto psicologico per gestire stress lievi o transizioni di vita. Se, durante questo percorso, emergono problematiche più complesse o un disturbo diagnosticabile, lo psicologo può indirizzare il paziente a uno psicoterapeuta per un trattamento più approfondito.

Analogamente, in condizioni più gravi, la collaborazione tra uno psichiatra (medico abilitato a prescrivere farmaci per squilibri biologici) e uno psicoterapeuta (che lavora sull’equilibrio psicologico) può rivelarsi estremamente efficace, fornendo una cura combinata che agisce su più livelli. Questo approccio integrato rassicura le persone sul fatto che le loro esigenze possono essere soddisfatte attraverso una rete collaborativa di professionisti, piuttosto che una scelta isolata e definitiva. La sinergia tra queste figure dimostra una visione olistica della salute mentale, dove i saperi si uniscono al servizio della persona.

 

L’importanza di una valutazione iniziale

 

Indipendentemente dalla percezione iniziale del proprio bisogno, il primo passo fondamentale è sempre una valutazione approfondita con un professionista qualificato, sia esso uno psicologo o uno psicoterapeuta. Questo colloquio iniziale è cruciale per identificare la natura specifica del disagio e le esigenze individuali. Permette di valutare la gravità dei sintomi e il loro impatto sul funzionamento quotidiano, determinando così il percorso più appropriato: supporto psicologico, psicoterapia o un approccio combinato.

L’enfasi su questa valutazione iniziale come “porta d’ingresso” al percorso di cura solleva l’utente dal peso di una perfetta auto-diagnosi. La responsabilità principale della persona è cercare aiuto, e sarà il professionista a guidarla verso il percorso più adatto, riducendo l’ansia legata alla scelta e facilitando il primo passo verso il benessere. Un dialogo aperto e onesto con il professionista durante questa fase iniziale è essenziale per definire il piano di trattamento più efficace e personalizzato.

 

Conclusione

 

In sintesi, la differenza fondamentale tra supporto psicologico e psicoterapia risiede nella formazione del professionista, nella profondità e negli obiettivi dell’intervento, e nella tipologia e gravità dei problemi affrontati. Il supporto psicologico offre un aiuto mirato e a breve termine per gestire disagi temporanei e promuovere la crescita personale, agendo sul potenziamento delle risorse esistenti. La psicoterapia, al contrario, è un percorso di cura profonda e strutturata, volta a trattare disturbi psicopatologici complessi e a indurre un cambiamento strutturale e duraturo.

Nel panorama della salute mentale, la crescente consapevolezza dell’importanza del benessere psicologico ha portato un numero sempre maggiore di persone a cercare aiuto professionale. Tuttavia, questa maggiore apertura si accompagna spesso a una diffusa confusione riguardo le diverse figure professionali e le tipologie di supporto disponibili. Termini come “psicologo” e “psicoterapeuta” vengono frequentemente usati in modo intercambiabile, generando incertezza su quale sia il percorso più adatto alle proprie esigenze. Questa mancanza di chiarezza può, in alcuni casi, ritardare o indirizzare erroneamente la ricerca di aiuto, sottolineando la necessità di informazioni precise e accessibili.

 

Cos’è il supporto psicologico? 

 

Il supporto psicologico si configura come un intervento mirato ad assistere individui che attraversano momenti di disagio temporaneo o specifiche crisi esistenziali, oppure che desiderano intraprendere un percorso di crescita personale, senza che sia necessariamente presente un disturbo psicologico diagnosticabile. Si concentra sul rafforzamento delle risorse interiori esistenti e sulla promozione del benessere nel presente.

A differenza della psicoterapia, non si propone come un intervento curativo in senso clinico, ma piuttosto come un’azione di sostegno. Questa distinzione è fondamentale: il supporto psicologico mira ad aiutare le persone a gestire e adattarsi alle difficoltà, agendo sui sintomi lievi che non compromettono gravemente il funzionamento quotidiano. La sua funzione è quindi più orientata alla prevenzione o all’intervento precoce, rendendolo accessibile a un pubblico più ampio che cerca strumenti per affrontare le sfide della vita.

Gli obiettivi principali del supporto psicologico includono:

  • Gestione del disagio temporaneo: alleviare la sofferenza emotiva (come ansia, depressione o disturbi dell’adattamento) che emerge in risposta a situazioni specifiche, anche quando queste si collocano su un continuum che va dalla normale vulnerabilità a sindromi clinicamente significative.
  • Potenziamento delle risorse personali e della resilienza: aiutare le persone ad acquisire consapevolezza delle proprie fonti di stress, a sviluppare strumenti per aumentare la propria capacità di fronteggiare le avversità e a valorizzare i propri punti di forza.
  • Supporto emotivo e validazione: offrire uno spazio di ascolto empatico dove gli individui possano sentirsi compresi e meno isolati nelle proprie emozioni, elemento cruciale per favorire la crescita personale.
  • Promozione del benessere generale e della qualità della vita: sostenere gli individui attraverso fasi di vita critiche e cambiamenti, con un focus sul miglioramento del benessere a breve termine.

 

Chi è lo psicologo e cosa fa?

 

La figura dello psicologo in Italia è definita da un percorso formativo rigoroso. Per esercitare la professione, è necessario conseguire una laurea magistrale in Psicologia (un percorso di cinque anni), completare un tirocinio post-lauream (spesso integrato nel percorso di studi) e superare un Esame di Stato abilitante. Solo dopo l’iscrizione all’Albo professionale regionale (Sezione A) si è legalmente riconosciuti come psicologi; in assenza di tale iscrizione, si è unicamente “dottori in Psicologia”.

Lo psicologo è abilitato a svolgere attività di diagnosi, prevenzione, riabilitazione e, appunto, supporto psicologico. Tra gli strumenti a sua disposizione rientrano il colloquio clinico e i test psicodiagnostici. È importante sottolineare che lo psicologo, non essendo un medico, non può prescrivere farmaci.

La versatilità di questa professione si manifesta nella vasta gamma di ambiti di intervento, che include la psicologia clinica e di comunità (finalizzata a promuovere il benessere e alleviare il disagio), la psicologia del lavoro e dell’organizzazione (che si occupa di risorse umane e orientamento di carriera), la neuropsicologia (specializzata nelle funzioni cognitive e nella riabilitazione), la psicologia criminologica e forense (che interviene nel sistema giudiziario) e la psicologia scolastica (dedicata al benessere degli studenti e alla gestione delle difficoltà educative). Questa ampia specializzazione indica che il “supporto psicologico” non è un servizio monolitico, ma può essere adattato a specifiche aree della vita, come problemi lavorativi, educativi o familiari. Tale flessibilità rende lo psicologo un punto di riferimento iniziale per molteplici tipologie di disagio, anche quelle non riconducibili a patologie cliniche gravi.

 

Quando rivolgersi al supporto psicologico?

 

Rivolgersi al supporto psicologico è indicato in diverse situazioni, spesso prima che il disagio si acuisca. È particolarmente utile durante le transizioni di vita e i periodi di stress, come lutti, separazioni, cambiamenti lavorativi o pensionamento, o per la gestione dello stress cronico. Il supporto è appropriato anche in presenza di un disagio lieve o di difficoltà specifiche, come sentimenti di vulnerabilità, ansia o tristezza reattivi a eventi contingenti, che non compromettono significativamente il funzionamento quotidiano.

Un aspetto cruciale è che non è necessario “stare male” per cercare questo tipo di aiuto. Molte persone lo scelgono per percorsi di crescita personale e per aumentare la propria consapevolezza. Può essere utile per affrontare sfide relazionali lievi o problematiche legate alla genitorialità e alla famiglia, come gravidanza, adozione o malattie dei familiari. L’enfasi sul cercare aiuto prima che il disagio si aggravi e per la crescita personale, anche in assenza di patologie gravi, riflette un cambiamento sociale verso la destigmatizzazione del supporto per la salute mentale. Questo suggerisce che il supporto psicologico è sempre più percepito come uno strumento per migliorare la qualità della vita complessiva, non solo per risolvere problemi acuti.

 

Metodologie e strumenti utilizzati

 

Le metodologie impiegate nel supporto psicologico sono orientate a fornire un aiuto concreto e immediato, con un focus sul sostegno, l’abilitazione e la riabilitazione. Tra le tecniche più comuni si annoverano:

  • Ascolto attivo: consente di comprendere profondamente il punto di vista della persona, dimostrando empatia e creando un ambiente di accoglienza e supporto.
  • Ristrutturazione cognitiva (per pensieri disfunzionali lievi): aiuta a identificare e modificare schemi di pensiero negativi o disfunzionali, sostituendoli con prospettive più realistiche e positive.
  • Tecniche di rilassamento e mindfulness: utilizzate per ridurre lo stress e l’ansia, favorendo una maggiore consapevolezza e presenza mentale.
  • Supporto emotivo e validazione: fondamentale per far sentire l’individuo compreso e meno isolato nelle proprie sensazioni.
  • Psicoeducazione: fornire informazioni e strumenti per comprendere e gestire le difficoltà, contribuendo a ridurre l’incertezza e rafforzare il senso di autonomia.
  • Problem-solving e counseling centrato sulla persona: approcci focalizzati su questioni specifiche e volti a potenziare le capacità dell’individuo di trovare soluzioni.

La natura di queste tecniche, pratiche e orientate al presente, distingue chiaramente il supporto psicologico dall’approccio più esplorativo e profondo della psicoterapia. L’obiettivo è fornire strumenti per affrontare le sfide attuali, piuttosto che analizzare le cause profonde del disagio.

 

Durata e frequenza tipiche

 

La durata del supporto psicologico è generalmente di breve o medio termine, spesso limitata a un massimo di dieci sedute o a un periodo inferiore all’anno. La frequenza degli incontri è tipicamente settimanale o quindicinale, con sedute individuali che durano circa 45-50 minuti. Questa durata più definita rende il supporto psicologico un punto di ingresso meno impegnativo e più accessibile per chi si avvicina per la prima volta ai servizi di salute mentale. Si tratta di un percorso più leggero in termini di impegno temporale, adatto a chi cerca un aiuto circoscritto a un momento di difficoltà specifico.

 

Costi indicativi delle sedute

 

Per quanto riguarda i costi, il tariffario del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP) indica un range per una seduta individuale di consulenza e/o sostegno psicologico tra i 35,00 € e i 115,00 €. Per il supporto di coppia o familiare, le tariffe variano tra 45,00 € e 165,00 €, mentre per il supporto di gruppo (fino a 12 partecipanti) si va dai 15,00 € ai 45,00 € per partecipante. Alcune piattaforme offrono anche colloqui iniziali a tariffe agevolate (circa 40 €) o gratuitamente, specialmente per le prime sessioni. L’esistenza di un tariffario nazionale e di iniziative volte a rendere il servizio più accessibile, come lo “psicologo di base”, denota un impegno sistemico verso la standardizzazione dei costi e la riduzione delle barriere economiche, facilitando l’accesso al supporto iniziale.

differenza psicologo psicoterapia

Cos’è la psicoterapia?

 

La psicoterapia è un trattamento psicologico finalizzato alla cura di disturbi psicologici specifici e al miglioramento profondo e duraturo del benessere generale e dell’adattamento. Questo percorso implica l’esplorazione delle dinamiche psicologiche sottostanti che generano sofferenza e disagio persistente. L’uso costante di termini come “cura” e “disturbo specifico” sottolinea che la psicoterapia si inserisce in un modello di intervento clinico, anche quando non prevede l’uso di farmaci. Ciò la distingue nettamente dal modello di “supporto”, indicando una necessità clinica più elevata e un approccio più strutturato per affrontare patologie diagnosticate.

Gli obiettivi della psicoterapia includono:

  • Trattamento di disturbi specifici: affrontare condizioni clinicamente significative come depressione, disturbi d’ansia, fobie, traumi e disturbi di personalità.
  • Esplorazione delle dinamiche profonde: approfondire le cause radicate dei sintomi, spesso coinvolgendo esperienze passate e conflitti inconsci, per promuovere cambiamenti fondamentali.
  • Cambiamento strutturale e duraturo: mirare a modifiche profonde e stabili nei pensieri, nelle emozioni, nei comportamenti e nei modelli relazionali.
  • Crescita personale e consapevolezza di sé: pur avendo una funzione curativa, la psicoterapia contribuisce anche a rafforzare le risorse interiori, migliorare le relazioni e aumentare la fiducia in sé stessi.

 

Chi è lo psicoterapeuta e quali competenze ha?

 

Lo psicoterapeuta è un professionista che, oltre alla laurea in Psicologia o in Medicina (spesso uno psichiatra), ha completato una specifica scuola di specializzazione in psicoterapia della durata di almeno quattro anni, riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR). Questa formazione aggiuntiva è un requisito legale e garantisce una profonda competenza nel trattamento dei disturbi psicopatologici.

È fondamentale comprendere che non tutti gli psicologi sono psicoterapeuti, ma ogni psicoterapeuta deve essere prima uno psicologo o un medico. Se lo psicoterapeuta è uno psicologo, non può prescrivere farmaci. Se, invece, è un medico (ad esempio, uno psichiatra specializzato in psicoterapia), può farlo. La rigorosità e la durata di questa specializzazione quadriennale evidenziano la complessità del trattamento dei disturbi psicologici, assicurando un livello elevato di competenza e giustificando l’impegno richiesto in termini di tempo e costi per la terapia. Questo percorso formativo così strutturato garantisce ai pazienti l’accesso a professionisti altamente qualificati e sottoposti a rigide normative, aumentando la fiducia nella qualità dei trattamenti offerti.

 

Quando rivolgersi alla psicoterapia?

 

La psicoterapia è indicata quando si affrontano disturbi psicologici diagnosticati, come ansia cronica, depressione grave, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), disturbi alimentari o disturbi di personalità. È particolarmente appropriata quando la sofferenza è persistente e interferisce significativamente con la vita quotidiana, le relazioni e il lavoro. Spesso, i problemi che richiedono psicoterapia affondano le radici in dinamiche psicologiche profonde, esperienze passate o traumi irrisolti che impediscono di vivere serenamente il presente.

Un indicatore pratico per orientarsi è la “compromissione del funzionamento”: se i sintomi influenzano negativamente la capacità di svolgere le normali attività quotidiane, la psicoterapia diventa l’intervento più appropriato. Se il supporto psicologico è stato tentato ma le problematiche sottostanti persistono o peggiorano, ciò indica la necessità di un intervento più profondo. Anche se comunemente associata a problemi gravi, la psicoterapia può essere benefica per chi cerca una crescita personale profonda e una comprensione dei propri schemi ricorrenti, anche in assenza di una crisi acuta.

 

Principali orientamenti e tecniche terapeutiche

 

La psicoterapia si avvale di una vasta gamma di orientamenti teorici e metodologie, ciascuno con approcci specifici per la cura del disagio. Tra i più diffusi vi sono:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (TCC): è un approccio pratico e orientato al presente, che si concentra sull’identificazione e la modifica di pensieri e comportamenti disfunzionali. Spesso prevede esercizi e compiti da svolgere tra le sedute ed è riconosciuta come molto efficace per depressione, disturbi d’ansia, fobie e DOC.
  • Terapia psicodinamica: esplora i conflitti inconsci e le esperienze precoci per comprendere come il passato influenzi il presente. Favorisce un cambiamento profondo e duraturo attraverso il dialogo e l’interpretazione.
  • Terapia sistemico-relazionale: considera le dinamiche familiari e relazionali come elementi chiave del disagio, spesso coinvolgendo coppie o intere famiglie nelle sessioni.
  • Terapia interpersonale: si concentra sullo sviluppo di modalità sane per esprimere le emozioni e migliorare la comunicazione e le relazioni con gli altri, dimostrandosi efficace per la depressione.
  • Terapia umanistica: pone l’accento sulla crescita personale e sull’autorealizzazione dell’individuo.
  • Altre tecniche: esistono anche approcci specifici come EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), DBR (Deep Brain Reorienting), TBT (Trauma Buster Technique), Biofeedback e Neurofeedback, che possono essere integrati nel percorso terapeutico.

Nonostante la diversità degli approcci, numerosi studi dimostrano una sostanziale equivalenza nell’efficacia delle diverse forme di psicoterapia. Ciò che rende un percorso terapeutico efficace è, in larga misura, la qualità della relazione terapeutica, la professionalità del terapeuta e la fiducia e motivazione del paziente. Questa osservazione sottolinea che la scelta del terapeuta e la sintonia con il metodo sono tanto importanti quanto il metodo stesso, e che il paziente ha un ruolo attivo nel processo di guarigione.

 

Durata e frequenza del percorso

 

La psicoterapia è un percorso generalmente di medio-lungo termine, la cui durata può estendersi da mesi a diversi anni. Una terapia breve può durare tra le 10 e le 25 ore, mentre una terapia media tra le 30 e le 80 ore; le terapie lunghe, per loro natura, non hanno limiti di tempo predefiniti. La frequenza delle sedute è tipicamente settimanale o quindicinale, soprattutto nelle fasi iniziali, con una durata di 45-50 minuti per sessione individuale.

Questo impegno prolungato riflette l’obiettivo della psicoterapia di promuovere un cambiamento profondo e strutturale, che richiede tempo e un lavoro attivo da parte del paziente, anche tra una seduta e l’altra, attraverso compiti o riflessioni. La maggiore durata e l’impegno richiesto sono dirette conseguenze della profondità e complessità delle problematiche affrontate, distinguendo la psicoterapia da interventi più brevi e mirati.

 

Costi indicativi delle sedute

 

I costi delle sedute di psicoterapia, secondo il tariffario del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), variano tra i 40,00 € e i 140,00 € per una sessione individuale. Altre fonti indicano un range tra i 50 € e i 70 € o tra i 70 € e i 120 €. Per la psicoterapia di coppia o familiare, le tariffe CNOP vanno dai 55,00 € ai 185,00 € per seduta, mentre per la psicoterapia di gruppo (fino a 12 partecipanti) si attestano tra i 20,00 € e i 70,00 € per partecipante. Sebbene i costi possano essere superiori rispetto al supporto psicologico, la variabilità del range suggerisce che esistono opzioni diverse in base alla località, all’esperienza del professionista e all’approccio specifico. È sempre consigliabile informarsi preventivamente sulle tariffe.

 

differenza psicologo psicoterapia

Le differenze chiave a confronto: supporto psicologico vs. psicoterapia

 

Per facilitare la comprensione delle distinzioni tra supporto psicologico e psicoterapia, è utile un confronto sintetico basato sugli aspetti fondamentali. La differenza principale, spesso riassunta con l’affermazione “sostenere è diverso dal curare”, definisce l’ambito di intervento e le aspettative di risultato per il paziente.

 

Caratteristica Supporto Psicologico Psicoterapia
Professionista Psicologo Psicoterapeuta (Psicologo o Medico con specializzazione)
Formazione Laurea Magistrale in Psicologia, tirocinio, Esame di Stato, iscrizione Albo Come Psicologo/Medico + Specializzazione quadriennale in Psicoterapia
Obiettivo Principale Sostegno, gestione disagio temporaneo, potenziamento risorse, benessere a breve termine Cura di disturbi psicopatologici, cambiamento profondo e duraturo, esplorazione cause
Problemi Trattati Disagi lievi/reattivi, stress, transizioni di vita, difficoltà relazionali lievi, crescita personale (senza compromissione funzionale) Disturbi d’ansia, depressione, fobie, traumi, disturbi di personalità, DOC (con o senza compromissione funzionale)
Profondità Intervento Meno profondo, focalizzato sul presente e risorse sane Più profondo, esplorazione dinamiche sottostanti (anche inconsce), cambiamento strutturale
Durata Tipica Breve-medio termine (es. fino a 10 sedute, meno di 1 anno) Medio-lungo termine (mesi o anni)
Frequenza Tipica Settimanale/quindicinale, variabile Settimanale/quindicinale, variabile
Costo Medio (seduta individuale) €35 – €115 (CNOP) €40 – €140 (CNOP)
Prescrizione Farmaci No Solo se il professionista è anche Medico/Psichiatra

Obiettivi e finalità: Il supporto psicologico mira a sostenere l’individuo in momenti di disagio o crisi temporanea, promuovendo il benessere a breve termine e migliorando la gestione delle emozioni e delle risorse personali. Non è un intervento curativo in senso clinico. La psicoterapia, invece, ha come finalità la cura di disturbi psicopatologici specifici, attraverso l’esplorazione e la modifica di dinamiche psicologiche profonde, per un cambiamento strutturale e duraturo.

Formazione e qualifiche professionali: La differenza più concreta e legalmente vincolante risiede nella formazione. Il supporto psicologico è esercitato da psicologi, che hanno conseguito una laurea magistrale in Psicologia, un tirocinio e l’abilitazione all’Albo. La psicoterapia, invece, è esercitata da psicoterapeuti, i quali sono psicologi o medici (anche psichiatri) che hanno completato una specializzazione quadriennale aggiuntiva in psicoterapia. Questo percorso formativo supplementare conferisce un livello di expertise regolamentato superiore per gli interventi terapeutici.

Tipologia e gravità dei problemi trattati: Il supporto psicologico è adatto per disagi lievi, temporanei e reattivi a eventi specifici, senza una significativa compromissione del funzionamento quotidiano (ad esempio, stress, lutto, transizioni di vita, difficoltà relazionali lievi, ansia o depressione lievi). La psicoterapia è indicata per disturbi psicopatologici complessi e problematiche radicate e pervasive, con o senza compromissioni del funzionamento (ad esempio, depressione maggiore, disturbi d’ansia gravi, fobie, traumi, disturbi di personalità, DOC). Il concetto di “compromissione del funzionamento” è un parametro pratico cruciale per valutare la gravità della situazione e orientarsi verso il tipo di aiuto più appropriato.

Profondità dell’intervento: Il supporto psicologico si caratterizza per un intervento meno intensivo, focalizzato sul presente e sul potenziamento delle risorse sane della persona, senza lavorare sugli aspetti più profondi della personalità. Al contrario, la psicoterapia è un intervento più profondo e strutturato, mirato a esplorare le dinamiche psicologiche sottostanti, i conflitti interni e le cause radicate del disagio, promuovendo un cambiamento a livello comportamentale, emotivo e relazionale. La profondità dell’intervento è una conseguenza diretta dell’obiettivo di “cura” rispetto al “sostegno”, poiché problematiche più radicate richiedono un’esplorazione più approfondita.

Durata e impegno richiesto: Il supporto psicologico è generalmente di breve-medio termine (fino a 10 sedute o meno di un anno), con un impegno focalizzato su obiettivi specifici. La psicoterapia è un percorso di medio-lungo termine (mesi o anni), che richiede un impegno significativo e un lavoro attivo da parte del paziente anche tra le sedute. La differenza nella durata è direttamente correlata alla profondità e alla complessità delle problematiche affrontate, implicando per il paziente un investimento di tempo e risorse più consistente per la psicoterapia.

Strumenti e approcci metodologici: Il supporto psicologico si avvale di strumenti come l’ascolto attivo, la psicoeducazione, tecniche di rilassamento, gestione dello stress, problem-solving e consulenza centrata sulla persona. La psicoterapia, invece, utilizza tecniche terapeutiche più complesse e strutturate, basate su specifici orientamenti teorici (es. TCC, psicodinamica, sistemico-relazionale), con un ruolo attivo del paziente e spesso compiti tra le sedute. La distinzione nelle metodologie riflette le diverse basi teoriche e gli esiti desiderati di ciascun approccio.

 

Sinergie e collaborazione: un approccio integrato al benessere

 

Come i professionisti collaborano

 

Le figure professionali dello psicologo e dello psicoterapeuta non sono in competizione, ma operano spesso in sinergia per offrire un approccio integrato e completo al benessere mentale. Per esempio, un paziente potrebbe iniziare un percorso di supporto psicologico per gestire stress lievi o transizioni di vita. Se, durante questo percorso, emergono problematiche più complesse o un disturbo diagnosticabile, lo psicologo può indirizzare il paziente a uno psicoterapeuta per un trattamento più approfondito.

Analogamente, in condizioni più gravi, la collaborazione tra uno psichiatra (medico abilitato a prescrivere farmaci per squilibri biologici) e uno psicoterapeuta (che lavora sull’equilibrio psicologico) può rivelarsi estremamente efficace, fornendo una cura combinata che agisce su più livelli. Questo approccio integrato rassicura le persone sul fatto che le loro esigenze possono essere soddisfatte attraverso una rete collaborativa di professionisti, piuttosto che una scelta isolata e definitiva. La sinergia tra queste figure dimostra una visione olistica della salute mentale, dove i saperi si uniscono al servizio della persona.

 

L’importanza di una valutazione iniziale

 

Indipendentemente dalla percezione iniziale del proprio bisogno, il primo passo fondamentale è sempre una valutazione approfondita con un professionista qualificato, sia esso uno psicologo o uno psicoterapeuta. Questo colloquio iniziale è cruciale per identificare la natura specifica del disagio e le esigenze individuali. Permette di valutare la gravità dei sintomi e il loro impatto sul funzionamento quotidiano, determinando così il percorso più appropriato: supporto psicologico, psicoterapia o un approccio combinato.

L’enfasi su questa valutazione iniziale come “porta d’ingresso” al percorso di cura solleva l’utente dal peso di una perfetta auto-diagnosi. La responsabilità principale della persona è cercare aiuto, e sarà il professionista a guidarla verso il percorso più adatto, riducendo l’ansia legata alla scelta e facilitando il primo passo verso il benessere. Un dialogo aperto e onesto con il professionista durante questa fase iniziale è essenziale per definire il piano di trattamento più efficace e personalizzato.

 

Conclusione

 

In sintesi, la differenza fondamentale tra supporto psicologico e psicoterapia risiede nella formazione del professionista, nella profondità e negli obiettivi dell’intervento, e nella tipologia e gravità dei problemi affrontati. Il supporto psicologico offre un aiuto mirato e a breve termine per gestire disagi temporanei e promuovere la crescita personale, agendo sul potenziamento delle risorse esistenti. La psicoterapia, al contrario, è un percorso di cura profonda e strutturata, volta a trattare disturbi psicopatologici complessi e a indurre un cambiamento strutturale e duraturo.

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